Altri incentivi
La Legge di Stabilità 2018 potenzia ulteriormente gli investimenti digitali in Industria 4.0, ai quali è destinata una quota del 30% delle risorse. Resta il contributo statale maggiorato del 30% per gli investimenti 4.0, che quindi si calcola su un tasso convenzionale al 3,575% annuo. Le risorse destinate agli investimenti Industria 4.0 non utilizzate entro il prossimo 30 settembre 2018 rientrano nelle disponibilità complessive della misura.
La Nuova Sabatini diventa sempre più 4.0 e vengono stanziate nuove risorse per coprire le domande fino al 31 dicembre 2018: sono le misure inserite nella Legge di Bilancio per l’agevolazione che finanzia l’acquisto di nuovi macchinari delle PMI. Lo stanziamento è pari a 330 milioni di euro fino al 2024.
La novità più rilevante riguarda la quota che viene destinata agli investimenti 4.0, che sale al 30%. Significa che il 30% delle nuove risorse va a coprire non l’acquisto di nuovi macchinari in generale, ma gli investimenti in Industria 4.0, come regolamentati dal comma 55 della legge 232/2016.
Quindi: macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica aventi come finalità la realizzazione di investimenti in tecnologie, compresi gli investimenti in big data, cloud computing, banda ultralarga, cybersecurity, robotica avanzata e meccatronica, realtà aumentata, manifattura 4D, Radio frequency identification (RFID) e sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti. Per questi investimenti, il contributo è maggiorato del 30%.
La Nuova Sabatini consiste in un finanziamento agevolato per l’acquisto di macchinari nuovi delle PMI, con un contributo del ministero dello Sviluppo Economico che copre gli interessi, e l’eventuale garanzia del Fondo per le PMI. L’investimento deve essere di durata non superiore a cinque anni, di importo compreso fra i 20mila e i 2 milioni di euro. Il contributo del MiSE è pari al 2,75% per gli investimenti ordinari, e sale al 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali.
Attenzione: per essere classificati come 4.0 gli investimenti digitali devono rientrare in quelli dettagliati negli allegati 6/A (modificato dalla circolare 10 marzo 2017) e 6/B alla circolare attuativa del MiSe del 15 febbraio 2017, che si riferiscono rispettivamente ai macchinari e ai software.
In sintesi, i macchinari 4.0 sono beni strumentali il cui funzionamento è controllato da sistemi computerizzati o gestito tramite opportuni sensori e azionamenti (l’elenco dettagliato è nella circolare 6/A), e devono avere le seguenti caratteristiche:
- controllo per mezzo di CNC (Computer Numerical Control) e/o PLC (Programmable Logic Controller);
- interconnessione ai sistemi informatici di fabbrica con caricamento da remoto di istruzioni e/o part program;
- integrazione automatizzata con il sistema logistico della fabbrica o con la rete di fornitura e/o con altre macchine del ciclo produttivo;
- interfaccia tra uomo e macchina semplici e intuitive;
- rispondenza ai più recenti parametri di sicurezza, salute e igiene del lavoro.
Inoltre, devono avere almeno due fra le seguenti caratteristiche:
- sistemi di telemanutenzione e/o telediagnosi e/o controllo in remoto;
- monitoraggio continuo delle condizioni di lavoro e dei parametri di processo mediante opportuni set di sensori e adattività alle derive di processo;
- caratteristiche di integrazione tra macchina fisica e/o impianto con la modellizzazione e/o la simulazione del proprio comportamento nello svolgimento del processo (sistema cyberfisico).
Infine, sono macchinari 4.0:
- dispositivi, strumentazione e componentistica intelligente per l’integrazione, la sensorizzazione e/o l’interconnessione e il controllo automatico dei processi utilizzati anche nell’ammodernamento o nel revamping dei sistemi di produzione esistenti;
- Sistemi per l’assicurazione della qualità e della sostenibilità (l’elenco dettagliato è contenuto nella circolare 6/A);
- Dispositivi per l’interazione uomo macchina e per il miglioramento dell’ergonomia e della sicurezza del posto di lavoro in logica “4.0”: anche qui, elenco nella circolare del MiSE.
Per quanto riguarda i software, ci sono 21 tipologie elencate nell’allegato 6/B della circolare del MiSE.